martedì 11 marzo 2008

Invito al viaggio


Invito al viaggio


Mia sorella, mia cara,

pensa che gioia rara,

fuggircene da qui per miglia e miglia,

amare in una immensa

calma e morire, pensa,

nel paese laggiù che ti assomiglia.


I soli, effusi appena

di brume nella piena

luce azzurra del cielo, hanno l'incanto

e quei vaghi misteri

d'occhi poco sinceri,

come i tuoi occhi quando brillano di pianto.


Là, v'è solo bellezza,

ordine e voluttà, calma e chiarezza.


Sì splendido a vedersi

l'arredo, con i tersi

specchi antichi; una stanza solitaria

la nostra, dove odori

di vaghi e strani fiori

si fondono a un odor d'ambra nell'aria.


E gingilli e amuleti

sulle ricche pareti:

l'Oriente e gli sfarzi d'una volta;

tutti un loro segreto

diranno con discreto

sussurro nell'orecchio che l'ascolta.


Là, v'è solo bellezza,
ordine e voluttà, calma e chiarezza.


Vedi, sul mare, quanti

bei vascelli cullanti

sull'acque il proprio umore vagabondo:

per soddisfare in ogni

desiderio i tuoi sogni,

giunsero a te, dai limiti del mondo.


Là, quando il sole cade,

riveste campi e strade,

monti e canali, ogni albero e l'intera

città, d'oro e giacinto;

e cede il mondo, vinto

dal sonno, fra le braccia della Sera.


Là, v'è solo bellezza,
ordine e voluttà, calma e chiarezza.



apprezziate almeno il fatto che non ritrovando su Internet la traduzione che preferivo, l'ho ribattuta interamente prendendola dal libro in mio possesso.

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